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Il Pentagono: non sono nostri. Il governo: non sono una minaccia. Ma allora… cosa sono

Aggiornamento: 6 giorni fa

Non sono droni di una Nazione avversaria, ma non sono neppure dell’esercito americano. Questa, in sostanza, la dichiarazione ufficiale del Pentagono in merito alle incursioni che ogni notte- da almeno quattro settimane- si verificano in New Jersey, la regione più popolata degli Stati Uniti, ma sporadicamente anche a New York e nella vicina Pennsylvania. E così, mentre il Dipartimento della Difesa, l’FBI (coinvolta nelle indagini) e le forze dell’ordine sembrano non avere la minima idea di cosa o chi stia attraversando impunemente i cieli del nordest americano, i residenti continuano a inondare il web di immagini sorprendenti: il mistero aumenta, insieme alla preoccupazione.





Nell’incontro con i giornalisti dell’11 dicembre, la vice addetta stampa del Pentagono Sabrina Singh, rispondendo alle domande, ha affermato: «Al momento non abbiamo prove che queste attività siano opera di entità straniere o di Paesi avversari. Stiamo continuando a monitorare quello che accade, ma le nostre installazioni non sono state minacciate in alcun modo nel corso di questa attività. Non sono droni militari degli Stati Uniti. Comunque è in corso un’indagine delle forze di polizia locali.» Inoltre, ha smentito l’ipotesi circolata nelle ultime ore, sostenuta dal senatore repubblicano Jeff Van Drew (eletto proprio in New Jersey), secondo il quale al largo delle coste atlantiche da circa un mese stazionerebbe una nave iraniana dalla quale decollerebbero i famigerati droni. «Non è vero, non c’é alcuna imbarcazione iraniana davanti la costa orientale statunitense, nessuna “nave-madre” sta lanciando droni contro di noi», ha assicurato l’addetta stampa.

Affermazioni perentorie che però non risolvono il problema: cosa diavolo vola, allora, sopra aree residenziali e obiettivi sensibili, incluso l’arsenale militare di Picatinny e il golf club frequentato da Donald Trump? Il senatore Josh Hawley ha attaccato il governo, reo di nascondere qualcosa: «Se davvero non sanno cosa siano questi giganteschi droni, allora sono persino più incompetenti di quanto pensassimo. È tempo che dicano la verità su quello che sta accadendo». «Questo è uno scenario drammatico e totalmente nuovo», ha scritto su X Ross Coulthart, il giornalista investigativo di NewsNation che ha realizzato l’intervista-scoop con David Grusch nel 2023 e ora conduce il programma televisivo “Reality Check”. «Il Dipartimento della Difesa ora ammette che questi misteriosi cosiddetti droni non sono di avversari stranieri e nemmeno del governo americano. Quali altre possibili spiegazioni prosaiche ci sono? Non sono neppure mezzi amatoriali. Cosa sono? Unisci i puntini… È impossibile che il Pentagono dopo mesi di indagine non sappia rispondere a questa domanda», ha chiosato.

Ed è impossibile anche credere che gli Stati Uniti, di fronte a quelle incursioni di provenienza ignota, abbiano optato per l’inazione: finora, anche in altri casi simili (come per lo sciame di oggetti volanti non identificati che un anno fa per 17 notti ha bloccato ogni attività della base USAF di Langley, in Virginia), non c’è stata alcuna reazione. Sono rimasti ad osservare, passivi, quelle scorribande anche al di sopra di obiettivi delicati (come strutture militari o centrali elettriche). Il motivo? Quegli intrusi non costituivano un pericolo… Questo è in realtà il punto centrale della dicussione. I droni sono a tutti gli effetti una delle principali minacce da fronteggiare nelle guerre ibride, contro le quali si stanno intensificando, ovunque, contromisure adeguate. Tutti gli eserciti sono in possesso di apparati in grado di intercettare e bloccare le incursioni dei cosiddetti UAS (Unmanned Aerial System): secondo uno studio del Bard College, esistono ben 537 diversi sistemi in vendita e oltre la metà sono progettati per disabilitare i droni in volo soprattutto utilizzando il radio jamming– ovvero, interferendo sul segnale radio per far precipitare il velivolo controllato da remoto. Uno dei più avanzati è prodotto in Italia dalla Elettronica Group (partecipata anche da Leonardo e Thales) e si chiama Adrian (Anti-Drone Interception Acquisition Neutralization).

Superfluo aggiungere che anche l’esercito di Washington ha in dotazione sofisticati sistemi d’arma– sia fissi che portatili- contro gli UAS: i Marines, ad esempio, stanno testando un particolare apparato di puntamento anti drone installato sui fucili di servizio standard. Ovviamente, poi, c’è il divieto per i droni di sorvolare determinati spazi aerei: se lo fanno, vengono intercettati ed eliminati. Avete mai visto la fine che fanno quelli che provano a sorvolare l’Area 51? Quindi, perché in New Jersey nessuno ha cercato di abbatterli? O forse, lo hanno fatto senza successo? Rispondendo al collega Joe Khalil, corrispondente di NewsNation da Washington D.C che gli ha rivolto questa stessa domanda, Coulthart ha risposto: «In effetti una delle mie fonti all’interno dei servizi segreti mi ha detto che ci hanno provato, ma non sono rIusciti a tirare giù uno di questi oggetti con la consueta tecnologia anti velivoli pilotati da remoto». Un’eventualità che lascia perplessi e che apre a ipotesi estreme, come la presenza di mezzi prodotti da Intelligenze non umane ipertecnologiche. Intanto, mentre si cercano risposte, notte dopo notte gli avvistamenti si moltiplicano.

Le caratteristiche di questi oggetti sono variabili- alcuni sembrano aerei con strane luci lampeggianti, altri sono sfere brillanti- ma hanno sempre dimensioni notevoli (sarebbero grandi come un’utilitaria), volano apparentemente a bassa quota, se ne stanno immobili per ore o si muovono nel cielo senza emettere rumori. Alcuni abitanti hanno provato, a loro volta, a lanciare i propri droni amatoriali per osservarli da vicino ma, non appena in volo, le batterie dei loro mezzi si sono inspiegabilmente scaricate in pochi istanti e sono precipitati al suolo. Invece, quando gli elicotteri della polizia o i jet militari si avvicinano per intercettarli, gli intrusi li eludono facilmente. Quando non sono i piloti stessi a scappare via spaventati. Lo ha rivelato in un’intervista Brian Bergen, rappresentante politico del New Jersey, alla fine di una riunione con il Dipartimento della Sicurezza Nazionale, l’ FBI e la polizia: «Un’inutile perdita di tempo. Non ci hanno dato risposte: non sanno cosa sono, da dove arrivano, perché sono lì- non sanno niente, ma dicono che non sono una minaccia! È stato frustrante e fastidioso. Ci hanno detto che un loro elicottero era arrivato sopra uno di questi droni, ma il pilota ha rinunciato a inseguirlo perché non si sentiva al sicuro. Non è la cosa più ridicola che abbiate mai sentito?», ha detto visibilmente arrabbiato.

 
 
 

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